l fuoco accende la natura col calore del Sole, la luce delle stelle e il bagliore dei fulmini; quello visibile è gradualmente divenuto simbolo del fuoco invisibile che ci anima e si manifesta nei molteplici guizzi della psiche. La frizione he accende il fuoco nascosto nel legno e nella pietra dentro di noi trasforma la possibilità in un idea. Una fiamma illumina l’oscurità, attira e ipnotizza, ascende nei vapori dell’ispirazione e nei sacrifici. Il fuoco della passione attraversa il corpo, consuma e rigenera, come un violento incendio distrugge la foresta ed è fonte di nuova vita.
L’inquietante ambiguità del fuoco è al servizio del vasaio, del fabbro, dell’alchimista dello sciamano e della strega – i “maestri del fuoco”- del fuoco interiore come di quello esteriore.
Nel mito come nella realtà, il fuoco talvolta si limita a distruggere, ma spesso dai residui purificati o dall’essenza della cenere rinasce il mondo nuovo. Secondo molte religioni un spirito divino abita nell’uomo in forma di fuoco che può essere ravvivato o spento; come il fuoco plasma e rinnova materiali e strutture reali, così anche la nostra personalità è il risultato del fuoco libidico degli impulsi, dell’istinto, degli affetti e dei desideri.
“E’ soprattutto per mezzo del fuoco che ‘si cambia la natura’ “ ha scritto Eliade ;il fuoco diviene così la “base dei più antichi riti magici” , e nel suo simbolismo risiedono, ancora oggi, le nostre paure e le nostre speranze di trasformazione.
La mia performance è un rituale, le lucerne delimitano il cerchio magico come luogo sacro all’interno del quale chi assiste può portarmi le paure, gli auspici, i desideri, che ho scritto su dei biglietti sparsi per il giardino dove sarete guidati. Chi vuole può a sua volta scrivere sui dei biglietti che troverà sul luogo.
Teresa Capasso